Il verde ci rende più felici

Quando ci troviamo nel verde all’aria aperta, in mezzo agli alberi e ai cinguettii il nostro umore migliora.
Un team di ricercatori dell’Università del Vermont negli Stati Uniti ha valutato la cronologia di quasi 5.000 utenti, durante la primavera estate, per studiare il contenuto dei post spediti dai giardini geolocalizzati nell’area di San Francisco, in California (Usa), che vanta oltre 220 siti green per un totale di ben 3.400 acri.
I tweet spediti da aree diverse, non importa se un piccolo parco o una riserva come il Golden Gate Bridge Park, sono risultati ben più gioiosi della media, con effetti benefici durati anche fino a quattro ore.
L’uso di immagini satellitari ha poi permesso ai ricercatori di valutare anche la densità della vegetazione per scoprire che più fitta era, più felici risultavano i tweet spediti da laggiù.
Per misurare il benessere scritto tra le righe gli esperti di linguistica è stato utilizzato l’edonometro, uno strumento di analisi del linguaggio in grado di quantificare il sentimento del testo in base ai valori di felicità attribuiti alle parole in lingua inglese. Lo strumento analizza le parole nel corpo del testo, come se dovesse misurare la ‘temperatura’ dei sentimenti in quell’insieme di parole.
L’edonometro ha un bagaglio di 10.022 parole di uso comune, ciascuna delle quali classificata con un punteggio da 1 (infelice) a 9 (felice). Per fare qualche esempio, “sunshine” (luce del sole) vale 7.9, mentre “traffic” (traffico) è da 3.3.
Negli ultimi anni diversi studi hanno preso in considerazione il linguaggio usato nei tweet correlato ai sentimenti. I tweet hanno rivelato sì un chiaro incremento del buon umore, ma non sappiamo quale azione possa esserne la causa diretta. Per esempio, un concerto all’aperto, un picnic con gli amici o anche solo portare a spasso il cane. Tutte attività che potrebbero aver contribuito all’ottimismo.
Tuttavia questo studio conferma quello che medici e psicologi sostengono da tempo: stare a contatto con la natura aiuta ad allentare lo stress.

da: Repubblica.it, 21/8/2019